Il
corpus delle opere di Camus è purtroppo
piuttosto limitato, sia per il tempo trascorso, sia
per la prematura scomparsa del suo autore.
Alcune caratteristiche della sua
opera sono probabilmente mutuate dagli studi
effettuati a Brera: Camus ha un modo tutto
suo di cogliere al volo il movimento, tanto da far
sembrare che egli non disegni un personaggio in
movimento, bensì l’essenza stessa del movimento.
Il
movimento di alcuni corpi, contrapposto alla quiete
di altri, dà una consistenza quasi spaziale ai
personaggi.
Egli ha un rapporto diretto con la
luce e con le ombre: a tratti Camus disegna
i personaggi con una lama di luce, talaltra fa
risaltare corpi neri su sfondi neri.
L’innata accuratezza e la precisione
derivano dalle esperienze del disegno industriale,
mentre la plasticità delle forme ha origine dallo
studio applicato dell’opera dei Grandi Maestri. Su
tutto campeggia un senso della regia e lo studio
dei personaggi che si rifanno al suo amore per il
cinema.
Di Camus
abbiamo per prima cosa conosciuto le doti di grande
fumettista, di lui ci erano ignoti vita ed opere.
Ma anche quel suo unico lavoro conosciuto: "PAM il
Partigiano" lo aveva fatto
apprezzare come un vero artista.
Soltanto in un secondo tempo ci sono state svelate
le sue qualità di illustratore satirico, di
vignettista e di caricaturista.
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