ILLUSTRAZIONI
E FOTOROMANZI
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Camus lavorò come ILLUSTRATORE per la
"Domenica del
Corriere", la "Tribuna Illustrata", "Grand Hotel",
"Illustrazione del Popolo", riviste indirizzate ad un pubblico
semplice e moderato, quindi più veriste e patinate, dove le sue
illustrazioni mostrano uno straordinario senso del movimento, del
resto caratteristica imprescindibile di tutta la sua opera.
Le sue esperienze alla Domenica del Corriere si sono
protratte per vari anni, per lo meno dal 1937 al 1942, come
dimostrano i preziosi mandati di pagamento rintracciati nella
documentazione a disposizione della Collezione Camusso.
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Fig. 1 Domenica del Corriere: Mandati di pagamento
(Collezione Camusso)
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La sua collaborazione alla Illustrazione del Popolo, che nel
1930 pubblicò per primo
in
Italia le strisce di
Topolino,
si protrasse almeno fino al 1945; infatti una lettera di Nino Camus
al padre, presumibilmente risalente al 29-30 aprile 1945,
riporta, tra l’altro. […]Potrei consegnare una lettera a Busca, quando
ritornerà a Milano e consegnare pure a lui l’ultimo mandato
dell’Illustrazione del Popolo, che mi farebbe comodo in questi
momenti[…][
Camusso G. (1945) Lettera al padre] |
Fig. 2-4 Copertine di "Illustrazione del Popolo"
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Fig. 5-6 Disegno
definitivo e preparatorio per una copertina
dell "Illustrazione del Popolo" a firma Camus |
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LE RIVISTE
ROMANTICO-SENTIMENTALI
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Sappiamo che Camus aveva lavorato per
"Grand'hotel".
Dopo la sua morte, la
moglie Eugenia confidò alla figlia che i disegni
pubblicati successivamente non potevano in alcun
modo competere con quelli di Nino:
risultavano infatti "opachi" e privi di quel
senso del movimento che conferiva ai disegni
firmati Camus un particolare senso della
realtà.
Oltre che per
Grand'Hotel, Camus lavorò per la rivista
"GEMMA" della Casa Editrice OMNIA di
Milano. Quest’ultima riportava addirittura sulla propria
carta da lettere la prima pagina di un racconto
firmato Camus dal titolo “L’amore è il
più forte”.
La
lettera, indirizzata in data 10.12.1946 dalla OMNIA a Giovanni
Camusso, chiedeva quando sarebbero state consegnate le tavole da
lui illustrate e si informava sullo stato di salute suo e della
moglie. Evidentemente le condizioni di salute di Camus preoccupavano
la rivista, ed a ragione, perché nel marzo successivo
Giovanni avrebbe cessato di vivere. |
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