CHI ERA NINO CAMUS

 

 

Fino a qualche anno fa la figura di Nino Camus, apprezzato autore di un classico fumetto sulla Resistenza, era nota soltanto agli addetti ai lavori, esperti di fumettologia resistenziale [Tamagnini L. 1995; Barbi G., Niccolai L. 1995;  Gaspa P., Niccolai L. 2009] e se ne favoleggiava on line. Successivamente Grazia e Fabio Camusso, dimostrando grande sensibilità e disponibilità,  hanno messo a disposizione parte dei loro archivi, svelando il mistero sul nome del mitico autore di «PAM il Partigiano»: Giovanni Camusso. [Boschi L. 2011, Gaspa P. 2011]

In questo lavoro, un approfondito esame dei documenti presenti nella «Collezione Camusso», ricerche capillari ed un’accurata analisi dei suoi  lavori, delle sue esperienze, della storia e degli umori del periodo in cui Camusso è vissuto ci hanno permesso di ricostruire fasi importanti della sua vita, della sua carriera  e riconoscere in lui un artista calato nel proprio tempo, multiforme, un personaggio con vaste curiosità ed interessi civili, dalla forte identità culturale e alta personalità morale e politica.

Per questa ricostruzione abbiamo utilizzato un metodo induttivo, funzionale all’inquadramento del personaggio e della sua personalità,  studiando minuziosamente gli ambienti a lui vicini.

Sappiamo che Camusso aveva frequentato l’Accademia di Brera, e sicuramente anche il mondo della cultura milanese. In pittura risuonavano ancora echi del futurismo, della pittura metafisica, dell’astrattismo.  Egli visse poi, in epoca fascista,  il “ritorno all’ordine”,  la riscoperta della tradizione figurativa,  il cosiddetto “Novecento”,  che in pittura non divenne mai “arte di regime” come invece successe  in architettura dove le facciate e  le decorazioni monumentali costituirono una  vera  e propria “arte di stato”.  

Tra il 1932 ed il 1933 Giovanni  Camusso trascorse un  periodo di lavoro e di  studio a Parigi, dove venne a contatto con la cultura francese, non costretta dalle restrizioni imposte all'Italia dal regime fascista, che esercitava una rigida censura ed un altrettanto rigido controllo della libertà di espressione e di stampa.

Tutte queste influenze ed una naturale predisposizione resero Camusso un artista poliedrico in grado di :

 

  • rappresentare la “velocità futurista"

 

         Fig.  1 - Auto in movimento - Collezione Camusso

  • ottenere, con tratti rapidi ed un segno incisivo ed incalzante,  ritratti  altamente  caratterizzati  e caratterizzanti o vere e proprie caricature, anche satiriche

         

           Fig,  2 - Ritratto dell'attrice drammatica  canadese Marie Dressler
                           Collezione Camusso

 
  • “ammorbidire” le immagini dando alle stesse un taglio più convenzionale e romantico per venire incontro ai lettori, o meglio, alle lettrici di questo tipo di periodici

 

           Fig,  3 - Pagina del settimanale  di romanzi e  novelle "GEMMA "

                           fotoromanzo  "L'amore  è il più forte" a firma Camus -
                           Collezione Camusso

 

 
  • in un clima neo-realista, “ narrare” la storia cogliendo la velocità ed il movimento di una operazione, agendo come un vero è proprio “storico a fumetti

 

         Fig, 4 - 3° pagina del n.6 di “PAM il Partigiano” mai pubblicato per la
         morte dell’Autore  -  Collezione Camusso

 

 

  • documentare o emozionarsi ed emozionarci con le immagini di guerra

 

          Fig5 - Saluto di una madre al figlio in partenza per la guerra -
          Collezione Camusso

 

Giovanni Camusso ebbe incontri e frequentazioni importanti con personalità ed ambienti progressisti di primo piano sia in campo culturale che in campo civile e politico (Walter Molino, Antonio Molino, Don Primo Mazzolari, Ottaviano Moretti Foggia, Amalia Moretti Foggia), ma aveva incontrato anche elementi crudeli e altamente pericolosi (Cesare Cesarini, Paolo Danesi (o Danese).

Amava la rivista,  il teatro ed il cinema in tutte le sue forme ed  aspetti. Era un illustratore prolifico.

Nel settore dei fumetti gli siamo debitori di una serie resistenziale diventata un cult: «PAM il Partigiano». Camusso è riuscito a trattare l’argomento  come uno “storico a fumetti”, capace di trasmettere vicende ed atmosfere.

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